Panta Rei – tutto scorre – Dalla mente al cuore
Ho sentito questo aforisma per la prima volta al liceo, durante le lezioni di filosofia e spesso nel corso della vita mi è tornato alla mente, nei momenti di maggiore trasformazione.
Da poche settimane questa frase ha acquisito per me un nuovo valore, maggiore significato. Mi capita spesso di riscoprire ad un altro livello affermazioni e pensieri già uditi più volte, è come se da un piano più astratto, mentale, scendessero di un gradino e venissero in qualche modo “digeriti” dal cuore. Ho imparato che si tratta di un passaggio importante nell’autentica comprensione della vita, quello dalla mente al cuore. Lo dico spesso anche alle persone che si rivolgono a me per lo studio del Tema Natale “Come dice il proverbio: dal dire al fare, c’è di mezzo il mare”. In molti mi chiedono come mai si faccia così fatica a passare all’azione quando si ha già in mente da tempo un progetto e personalmente ho trovato risposta nel sopracitato proverbio. Il “dire” è la mente ed il “fare” naturalmente sono le azioni; il “mare” è invece rappresentato dai sentimenti. Fra l’altro tutto questo è completamente in accordo con la tripartizione dell’essere umano proposta da Rudolf Steiner, sulla quale potete leggere il seguente articolo “I principi della pedagogia steineriana - II parte: pensare, sentire, volere” pubblicato nella sezione Pedagogia di Openyoureye.net.
Qualunque pensiero o affermazione, prima di diventare completamente nostro ed essere portato sul piano materiale, ha da compiere questo percorso dalla mente al cuore. Fino ad allora rimane solo un’astrazione e si fa fatica ad applicarlo nella quotidianità. Nell’esempio che vi stavo raccontando, si tratta dell’aforisma che tutto scorre, tutto è in continua evoluzione. Razionalmente l’avevo capito già molti anni fa ma in qualche modo non ero arrivata a metabolizzarlo nella mia sfera del sentire, per dirla in termini antroposofici. Questo ha fatto sì che opponessi sempre un certa resistenza ai cambiamenti non decisi da me, c’era una sorta di blocco al II chakra, che è associato all’elemento acqua e dunque alla capacità di fluire nella vita, di scorrere per l’appunto. Quando ci ostiniamo ad essere egocentrati nella vita, quando abbiamo bisogno di controllare e decidere tutto, allora ci stiamo opponendo alla naturale legge della vita del Panta Rei, con conseguente infelicità.
Ho realizzato a livello del cuore la necessità di fluire, innanzitutto grazie alle esperienze della vita che rimane sempre la migliore maestra e poi grazie alla visione di un paio di documentari che hanno avuto l’effetto di un interruttore di accensione. I documentari sono i seguenti: “The Story Of Earth” della National Geographic 2011;
Entrambi hanno la particolarità di farci ammirare lo sviluppo del nostro Pianeta e della relazione che abbiamo intessuto con esso dall’alto, dall’esterno, rendendoci così spettatori più obiettivi. Proprio come quando nella vita ci sforziamo di osservare quello che ci accade dall’alto, da fuori, per ridurre il coinvolgimento emotivo della situazione che stiamo vivendo.
Anche se non abbiamo le prove che tutto quello che viene mostrato, specialmente nel primo documentario, sia vero, resta però il fatto che il nostro Pianeta è veramente in continua evoluzione e trasformazione da tempo incalcolabile. Dunque se viviamo su un pianeta che ininterrottamente si modifica e ospita ciclicamente differenti tipologie di esseri viventi, come possiamo pensare di ostinarci a rimanere attaccati ad un certo tipo di stile di vita? Non saremo mai felici nella stasi, nel tentativo di aggrapparci a certezze e sicurezze di ogni genere: materiali o emotive che siano, semplicemente perché la natura di questa esperienza terrena è in continua evoluzione. Possiamo solo accettare di vivere la vita nel suo continuo mutare e imparare a gioire dei cambiamenti come nuove opportunità di crescita e sviluppo, invece di soffrire ogni volta che qualcosa va diversamente da come ce lo aspettavamo. Fluire sereni e fiduciosi nella vita, ne sono convinta, è uno dei segreti della felicità!
A questo proposito l’articolo “Tre ostacoli alla felicità: controllo, aspettativa e giudizio”.
Commentaires