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Monica Paggi

L'organismo sensorio dei bambini è in pericolo



Stiamo rischiando di compromettere seriamente le sorti dell’umanità futura, è assolutamente necessario in questo momento prendere coscienza dei reali effetti che l’attuale situazione sociale sta avendo sui bambini, in particolare quelli del primo settennio.


Il loro organismo sensorio è ancora in formazione, si tratta di quell’insieme di sensi atti a percepire il mondo circostante per creare di conseguenza i concetti che andranno a formare la visione della vita degli adulti che diventeranno. Steiner individua 12 sensi, suddivisi in tre gruppi di quattro sensi ciascuno. Il primo gruppo è quello dei sensi cosiddetti inferiori, atti a percepire la propria corporeità: tatto, vita, movimento ed equilibrio. Sono fondamentali perché da essi dipenderà il successivo sviluppo dei sensi superiori che ne rappresentano la diretta metamorfosi.


Il senso del tatto si sviluppa a partire dal momento della nascita: il bambino percepisce il suo corpo grazie allo sfregamento contro il bacino materno durante il parto. Si tratta del senso che ci permette di percepire il nostro involucro fisico, i nostri confini ed è situato sulla pelle. Il bambino che per nove mesi è stato al sicuro, avvolto dal corpo della mamma si trova improvvisamente scoperto; sta agli adulti che lo circondano trasmettere una piacevole sensazione di involucro attraverso i vestiti che gli vengono fatti indossare ed il contatto fisico. Se la sensazione che il bambino prova a contatto con il mondo esterno è piacevole svilupperà fiducia nell’ambiente che lo circonda, diversamente inizierà ad averne paura.


Il senso del tatto si trasforma crescendo nel senso dell’Io altrui, quel senso in grado di distinguere l’unicità di ciascun essere umano; solo dopo aver imparato a percepire la mia corporeità ed il mio confine posso veramente entrare in relazione con un altro essere umano. I bimbi nati con parto cesareo ad esempio, che non hanno potuto sperimentare quel primo importantissimo contatto con il corpo materno, hanno bisogno di cure maggiorate rispetto a questo senso: vestiti particolarmente avvolgenti in fibra naturale, massaggi e tanto contatto fisico. Sono bimbi che all’asilo molto spesso si relazionano in modo apparentemente brusco con gli altri, spingendoli o strattonandoli, in realtà stanno semplicemente cercando di stabilire un contatto attraverso la percezione del proprio confine ma non avendo potuto sviluppare una chiara sensazione di dove finiscono loro e iniziano gli altri, sono portati ad esagerare per “sentirsi”.


Pensate ora quale risvolto possa avere la tendenza a “mantenere le distanze” per un bambino, significa che crescendo sarà per lui normale diffidare di chi gli sta accanto, non avendo potuto percepire gli altri esseri umani con spontaneità da piccolo, svilupperà una naturale diffidenza ed incapacità a percepire l’Io di chi gli sta accanto. Risultato: isolamento, solitudine e depressione.


Il secondo dei sensi inferiori è il senso della vita, che ci permette di percepire se stiamo bene oppure male, se siamo stanchi o ancora pieni di energia, se abbiamo bisogno di dormire, mangiare, bere… è il senso legato alla condizione di benessere o malessere del nostro corpo. Nel bambino il senso della vita si sviluppa grazie al contatto con i più svariati materiali: sassi, foglie, pigne, terra, acqua, conchiglie ma anche insetti e tutti gli animali; più esperienze percettive permettiamo al bambino di fare attraverso il senso del tatto, più si svilupperà in lui un sano senso della vita. I bimbi che ricevono sempre e soltanto giocattoli di plastica, per quanto di svariate forme e colori, hanno la possibilità di fare un’unica esperienza percettiva e questo renderà loro difficile in seguito la possibilità di distinguere il loro stato di salute e le piccole dalle grandi irritazioni.


Il senso della vita si trasforma crescendo nel senso del pensiero, atto a distinguere i pensieri che le persone ci portano incontro. Se il bambino non ha avuto la possibilità di differenziare le proprie esperienze percettive, non sarà in grado poi di distinguere diversi modi di pensare. Questo vi fa venire in mente qualcosa? Un adulto incapace di pensare sarà il risultato di un’insufficiente esperienza percettiva nella prima infanzia. Che cosa stiamo offrendo ai bambini se chiudono i parchi e si limitano le uscite? Li costringiamo a restringere drasticamente il ventaglio di possibilità percettive, andando così inconsapevolmente ad intaccare anche la sua futura capacità di differenziare ed articolare i pensieri.


Il terzo dei sensi inferiori è il senso del movimento. Steiner ci insegna che possiamo percepire il movimento di qualcosa o qualcuno perché ne ripercorriamo interiormente il movimento stesso. Non è il senso della vista a permetterci di distinguere le forme degli oggetti, lui si limita a darci l’impressione di macchie colorate; distinguere le forme è possibile perché attraverso il senso del movimento siamo in grado di imitarle, di riprodurle dentro di noi. Un cieco percepisce le forme muovendo le mani lungo la superficie dell’oggetto da riconoscere, anche se non le vede. Partendo da questo presupposto potete capire quanto i bambini di oggi siano interiormente agitati, con tutti i movimenti che percepiscono intorno a loro: macchine, video, giocattoli che si muovono, sono costantemente bombardati da movimenti che loro malgrado sono costretti a riprodurre nella loro interiorità per poterli cogliere. Basterebbe rendersi conto di questo fatto per avere più rispetto del bambino e cura nella scelta degli stimoli a cui lo si sottopone.


Il senso del movimento si trasforma in seguito nel senso del linguaggio: è ciò che percepiamo al di là della musicalità e della tonalità di una voce, senza questo senso non potremmo comprendere il significato dei suoni, delle parole. Articolare delle parole equivale ad articolare dei movimenti, se da bambino ho preso confidenza nei miei movimenti, crescendo sarò in grado di esprimermi con sicurezza, “muovendomi” a mio agio anche fra i concetti da esprimere e scegliendo con destrezza le parole da utilizzare. Un bambino che non ha avuto la possibilità di correre, saltare, arrampicarsi, rotolare a sufficienza, sarà impacciato nei movimenti e avrà anche difficoltà di espressione. Lo si può notare fin da piccoli: i bimbi più agili sono quelli che imparano a parlare prima, questo perché esiste una profonda connessione fra movimento fisico e linguaggio. Basterebbe tenerne conto e molti apparenti disturbi del linguaggio potrebbero venir curati semplicemente recuperando destrezza nei movimenti.


Impedire ai bambini di correre, muoversi, esplorare liberamente l’ambiente che li circonda, confinarli dentro spazi ristretti da rispettare è a mio avviso una vera e propria violenza. Si sta compromettendo in un colpo solo lo sviluppo della fiducia in se stessi e nel mondo circostante e la capacità di sviluppare una buona proprietà di linguaggio. Che tipo di società ne potrà mai derivare? Adulti soli, incapaci di pensare e di esprimersi e ancora non abbiamo finito.


L’ultimo dei sensi inferiori è quello dell’equilibrio, che ci consente di percepire se siamo stabili ed è allo stesso tempo collegato con il senso dell’orientamento: trovare equilibrio nello spazio in cui ci si muove. Un senso dell’equilibrio ben sviluppato porterà come conseguenza calma ed equilibrio interiore. Come posso essere interiormente equilibrato se non ne ho mai fatto esperienza attraverso il corpo fisico? L’equilibrio è così importante che negli asili steineriani è uno fra i principali parametri di valutazione per stabilire se un bambino sia maturo o meno per iniziare la scuola.


Il senso dell’equilibrio si trasformerà in senso dell’udito, quel senso che ci permette di entrare in contatto profondo con la creatura di cui udiamo il suono prodotto, che sia un animale o una persona o anche un oggetto, il suono rappresenta l’anima stessa delle cose. Senza questo senso ben sviluppato non potremo entrare in contatto profondo con le persone che ci stanno parlando e si creeranno distanze sociali insormontabili. Tenere i bambini in casa per la maggior parte della giornata e non offrirgli la possibilità di sperimentare il proprio senso dell’equilibrio è una grave compromissione alla sua futura capacitò di ascolto. Come può un bimbo che non ha pace interiore data dal senso dell’equilibrio rivolto interiormente, sviluppare la capacità di ascoltare l’adulto?


Stiamo ricorrendo a terapie e psicofarmaci per curare problematiche che andrebbero risolte con un sano recupero dei sensi inferiori, il bambino nei primi sette anni di vita ha come obiettivo primario quello di imparare a stare bene nel proprio corpo, di muoverlo e sentirsi a suo agio nei confronti dell’ambiente che lo circonda, per tutto il resto c’è tempo!


Mai come in questo momento l’organismo sensorio del bambino è stato così apertamente e sfacciatamente minacciato da comportamenti insensati e antisociali. Apriamo gli occhi e guardiamo in faccia la realtà o saremo complici del delitto all’infanzia in atto.


Per approfondire l'argomento dei 12 sensi:


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