Gozo – l’isola che incanta
Non conoscevo Gozo prima di decidere di perfezionare l’inglese a Malta. Quando ho visto le immagini ho capito che era quella la meta ideale per le mie tre settimane di studio. Sono partita il primo dicembre e rientrerò il 30 dicembre insieme a Mirko che mi ha raggiunta domenica 22 per esplorare insieme i siti archeologici di Malta.
Gozo è tra le isole che si contendono l’identificazione con Ogygia, l’isola dove Ulisse venne tenuto sotto incantesimo da Calipso per sette anni. Che sia lei o meno una cosa è certa: Gozo ti incanta. E’ un gioiellino di appena 67 km quadrati, misura 14 km di lunghezza e 7.25 km nel punto di massima larghezza.
Mi ha accolta con sole e caldo e così dal freddo inverno dell’Italia del nord mi sono ritrovata in un clima da tarda primavera, circondata da colori brillanti: il vivo verde dei campi e l’intenso blu del mare.
La prima chiesa che ho visto e che mi ha lasciata a bocca aperta è stata Ta Pinu, che decora meravigliosamente il paesaggio di Gharb, paese in cui ho vissuto per tre settimane.
Come prima passeggiata mi sono diretta a Wied il Mielah, vicino a Gharb. Da quando purtroppo nel 2017 la Finestra azzurra a Dweira è crollata a seguito di continue erosioni naturali, ne ha preso il posto. In realtà non sapevo cosa stavo andando a vedere, volevo avvicinarmi al mare e quello era il punto più vicino da casa mia. E’ stata una scoperta emozionante.
Nel tragitto casa-scuola ho potuto apprezzare le eleganti case di arenaria, ciascuna ravvivata dai colori di porte e finestre dipinte in tinte differenti, a seconda del gusto dei proprietari.
Curiose e pittoresche le cabine telefoniche rosse risalenti al periodo in cui Gozo ancora apparteneva al Regno Unito (Malta ha ottenuto l’indipendenza nel 1964).
Ho poi esplorato Ta Pinu da vicino, un santuario iniziato nel 1920 e consacrato nel 1931 che sorge su quella che era una cappella del XVI secolo dedicata alla Madonna Assunta, ancora conservata e visitabile. Di chiese a Gozo ce ne sono davvero tante e sono tutte molto belle, arricchiscono l’orizzonte con le loro sagome suggestive.
Nel primo weekend ho visitato il sito archeologico di Ggantija, si tratta di templi costruiti con massi megalitici che veramente richiamano alla mente uomini giganti. Sono ufficialmente riconosciuti come i più antichi monumenti di pietra al mondo, precedenti le piramidi e Stonehenge.
A Dweira ho ammirato le scogliere tagliate come fette di torta e dato che la giornata era praticamente estiva con il mare calmo ho anche goduto di un giro in barca fra le grotte.
Un altro piacevole scorcio nel tragitto Gharb-Victoria è dato dall’Acquedotto, costruito fra il 1839 e il 1843 durante l’occupazione britannica.
Un luogo da me amato per trascorrere la domenica pomeriggio è la splendida spiaggia Rambla con la sabbia arancione come l’ho vista nel Sahara in Tunisia. Un paradiso in terra.
E poi c’è la capitale, Victoria-Rabat con la sua Cittadella, le cui mura hanno origine fra il XVI ed il XVIII secolo. Al suo interno la Cattedrale e diversi musei, tutti molto interessanti. Ci sono il Museo archeologico, quello di storia naturale, le prigioni e la casa storica.
Ancora sulle tracce di antichi megaliti, proprio vicino alla mia scuola a Ta Kercem, un mastodontico menhir e una grotta molto simile alle domus de Janas visitate in Sardegna.
A Ta Cenc invece si trova un piccolo dolmen e nel giardino di ulivi esattamente di fronte in linea d’aria, ci sono snche dei cart-ruts. Non ne avevo mai visti prima e mi hanno davvero meravigliata per la loro profondità e nettezza. Chissà a che cosa servivano?
Altro sito naturale mozzafiato è Wied il Ghasri, che appare come un fiordo, mi ha ricordato molto la Croazia. Lì accanto spettacolari saline scavate su un terreno pieno di fossili marini.
Dalla finestra della mia camera potevo ammirare il monte calvario e così un pomeriggio ventoso dopo la scuola ho deciso di salirci. Ci sono suggestive statue lungo il percorso e sulla cima, dove si può apprezzare Gozo in tutto il suo splendore. Data l’ora ho anche potuto ammirare un bellissimo tramonto.
Sempre in zona Gharb ho visitato una grande grotta in cima ad una collina, dotata di una vista mozzafiato sul mare.
Infine mi sono recata a Xlendi, in un giorno ventoso con il mare agitato. Lì ho percepito molto forte la potenza della natura. Stessa sensazione il giorno seguente a Dweira, dove mi sono imbattuta in un’altra simil domus de Janas.
Quando Mirko mi ha raggiunto a Gozo abbiamo rivisitato insieme Ggantija.
Ho scoperto con lui Qala che non avevo ancora visitato. Da lì si gode un panorama mozzafiato su Comino e Malta.
Siamo tornati a Ta Cenc , alle rotaie di pietra e a Xlendi, dove abbiamo passeggiato lungo le saline, cosa che in precedenza non avevo potuto fare a causa delle grandi onde.
Siamo stati alle saline e a Dweira, scoprendo anche lì tracce evidenti di curt-ruts.
Da due giorni siamo arrivati a Malta e stiamo visitando stupefacenti siti megalitici che vi mostreremo nei video realizzati da Mirko. In cuor mio però ho già tantissima nostalgia di Gozo, un’isola speciale che consiglio a tutti di visitare almeno una volta nella vita.