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Monica Paggi

Tre ostacoli alla felicità: controllo, aspettativa e giudizio


L’apertura del Chakra del cuore è in questo momento la mèta comune a tutti noi esseri umani. Stiamo passando dall’epoca incentrata sul potere personale del III chakra, Manipura, alla nuova era fondata sull’amore incondizionato del IV chakra, Anahata. Si tratta di un passaggio molto difficile e delicato, come molti esseri di luce stano spiegando attraverso numerose canalizzazioni. E’ il passaggio dalla terza alla quarta dimensione. Se volete approfondire l’argomento vi consiglio alcune letture in merito: Moanja-Lo spirito di Lemuria e Il risveglio del Drago, entrambi canalizzati da Stefania Croce; La via del Cuore canalizzato da Federico D’Ambrosio.


Avendo il privilegio di entrare nello schema energetico di tante persone attraverso la lettura del Tema Natale, sto sempre più toccando con mano quelli che sono i principali ostacoli alla felicità delle persone (avevamo già parlato della necessità di avere Fiducia nell’articolo Dall’egocentrismo alla Fiducia). Riconnettersi al proprio cuore è sicuramente l’obiettivo principale, la chiave di volta per tutte le problematiche ma ci sono degli ostacoli da superare per potervi accedere. In questo momento sento di poterli identificare in questi tre atteggiamenti: il bisogno di controllo, l’aspettativa ed il giudizio.

Personalmente ci ho lavorato sopra parecchio negli ultimi mesi e posso garantirvi che andare oltre questi tre bisogni dettati dall’ego è garanzia di pace ed armonia interiore.


Il bisogno di controllo è una diretta conseguenza dell’identificazione del Sé Superiore con quello inferiore, con la mente egoica. Se non abbiamo Fiducia in noi stessi, nella Vita e negli altri, vien da sé la necessità di controllare in qualche modo gli eventi della vita. Dobbiamo sapere a priori cosa accadrà, come e quando e a volte espandiamo questa necessità anche nei confronti di chi ci sta vicino. Il risultato è l’automatico insorgere dell’aspettativa che le cose vadano come noi abbiamo programmato.

Aspettarsi qualcosa dalla vita e dagli altri è sintomo del bisogno di controllo ed è anche garanzia che quello che ci aspettiamo non si avvererà. Già perché la lezione che l’Universo vuole insegnarci è quella di imparare a fluire nella vita, di accogliere ogni avvenimento con la consapevolezza che non tutto può dipendere da noi, altrimenti saremmo Dio! Riconoscere che sopra di noi esiste un’intelligenza creatrice che coopera alla nostra evoluzione, significa mollare pian piano la rigida presa del controllo ed aprirci a nuove ed inaspettate possibilità. Non voglio dire che ci si debba lasciar andare agli avvenimenti come bandiere al vento, bensì cooperare attivamente con l’Universo in un delicato gioco di equilibri. So cosa voglio e faccio il meglio per ottenerlo ma se poi le cose vanno diversamente, riconosco che c’è un motivo superiore e ho fiducia che qualunque cosa accada sia comunque per il mio bene supremo. Dio ci ha creati e non vuole il nostro male, ci mette nelle condizioni di evolvere e la sofferenza è proporzionale al nostro grado di resistenza al necessario cambiamento.


Veniamo al terzo passaggio: le cose non sono andate come avevo programmato e come mi aspettavo, ecco che subentra il giudizio. A seconda del temperamento ce la prenderemo con noi stessi giudicandoci senza pietà come degli incapaci, facendo finire l’autostima sotto le scarpe, oppure con tutto ciò che è fuori di noi: gli altri, la società, perfino Dio. E’ il giudizio, il peggior veleno per l’anima.


E’ importante lavorare profondamente a queste tematiche, limitarsi a non giudicare a parole ma covando dentro di sé i giudizi più spietati le cose non cambiano. Siamo tutti immersi in un mare di energia e i pensieri viaggiano e raggiungono su piani sottili le persone a cui li indirizziamo. Parlo sempre per esperienza personale, ho visto rapporti trasformarsi semplicemente mettendo da parte giudizi e sostituendoli con pensieri di tolleranza, accettazione ed amore. Provare per credere. E’ importante partire da sé stessi e far pace con noi, smettere di giudicarci ed iniziare ad amarci incondizionatamente, poi di riflesso faremo lo stesso con chi ci circonda. Non è qualcosa che accade dall'oggi al domani, stiamo parlando di cambiare abitudini di pensiero profondamente radicate ma col tempo, con tanta volontà e pazienza, se davvero ci crediamo, il miracolo può avvenire. Auguro a tutti voi di cuore la riuscita in questa impresa, per poter finalmente vivere nella piena realizzazione di Voi stessi.

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