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Monica Paggi

Dall’egocentrismo alla fiducia

Vorrei condividere le seguenti riflessioni, nate dallo studio di svariati Temi Natale.


E’ un tema comune quello della mancanza di fiducia nella vita, quel sentirsi sempre con una spada di Damocle che pende sulla testa, per cui in ogni momento potrebbe succedere il peggio: una spesa improvvisa che ci toglie sicurezza economica, un incidente, una malattia, una separazione, fino ad arrivare alla Grande Paura: quella della morte. Questo atteggiamento origina dall’aver reciso, pur inconsapevolmente, il cordone ombelicale con la nostra vera patria: il mondo spirituale. Abbiamo perso la consapevolezza di essere spiriti che abitano un corpo e ci siamo identificati completamente in quel corpo. È così che nasce l’egocentrismo: lo spirito si chiude in un guscio di materialismo e vive nell’illusione che tutto dipenda solo ed esclusivamente da lui. Ha perso la consapevolezza che la vita nella materia ci viene donata e tolta da una saggezza infinitamente più grande di noi. Possiamo chiamarla Dio, Universo, Cosmo, Intelligenza Creatrice, non fa alcuna differenza. Qualcosa molto al di sopra di noi tesse le nostre vite per il nostro meglio, con l’unico scopo di aiutarci ad evolvere, a crescere spiritualmente. Di questo ne hanno prova tutte le persone che avvicinandosi allo studio del proprio Tema Natale, toccano con mano come il copione della loro vita fosse già stato scritto prima che iniziassero a viverla. Con questo non intendo dire che tutto sia già scritto, il confine fra destino e libero arbitrio è davvero sottile ma comunque sia esiste. Constatare che il nostro modo di pensare, amare ed agire era già stabilito alla nostra nascita, può aiutarci a recuperare il legame con il Cosmo e a comprendere che non siamo noi i soli artefici della nostra vita. Con questo atteggiamento mentale si possono affrontare le prove della vita con uno stato d’animo completamente diverso: tutto quello che ci accade è stato pensato e voluto per noi dall’Intelligenza che ci ha creati e l’unica cosa che possiamo fare è accettarlo nella consapevolezza che sia il meglio per noi, anche se in quel momento vediamo solo dolore e sacrificio.

Se invece abbiamo un forte ego (nel Tema Natale lo si vede da un Ascendente occupato da uno o più pianeti) viviamo nella “presunzione” che tutto dipenda da noi, ci sentiamo indispensabili sia a noi stessi che agli altri e ci carichiamo di un peso enormemente superiore rispetto a quello che ci spetta. Fisicamente questo atteggiamento si traduce in ricorrenti dolori alla zona del trapezio, del collo, delle spalle e alla cervicale, è proprio come se fossimo perennemente caricati di un pesantissimo zaino. Il bello è che siamo noi a volerlo portare a tutti i costi, evitando di delegare agli altri quello che loro stessi potrebbero fare e di chiedere aiuto e sostegno all’Universo stesso. Se chiediamo aiuto sinceramente lo riceveremo.


L’egocentrismo ci chiude in noi stessi e ci fa diffidare degli altri e della vita. È come vivere in un guscio nero. A livello di chakra si esprime con una disarmonia in uno o più dei seguenti chakra: il I Muladhara, il chakra radice, è il punto d’accesso dell’energia che dalla madre terra entra in noi, se è in qualche modo ostruito questa primordiale energia di fiducia nel nostro pianeta viene a mancare. Anche il III chakra, Manipura, può essere coinvolto essendo il chakra del Potere Personale, e se non è armonico, saremo privi di autostima o al contrario dei dittatori. Il VI chakra, Ajna, è quello che ci mette in sintonia con le energie più sottili provenienti dal Cosmo e senza di lui viviamo ingabbiati nell’illusione che esista solo ciò che è denso e materiale.


La tematica della mancanza di Fiducia trova poi collegamento con la figura paterna, in quanto il padre per ciascuno di noi è l’archetipo dell’Autorità. Ho potuto constatare come ogni volta ci sia mancanza di fiducia nella vita, anche il rapporto con la figura paterna risulti disarmonico, non equilibrato.


Come fare dunque per ripristinare il legame con il Mondo Spirituale e liberarsi finalmente di ogni tipo di paura e sfiducia? A livello mentale si tratta di sostituire col tempo le vecchie credenze con una visione più aperta della vita, coltivando i pensieri esposti all’inizio dell’articolo.


Sul piano pratico è utile avere contatto con la terra, l’elemento del I chakra: camminare scalzi, stare in natura, praticare orto o giardinaggio.


I colori migliori da indossare per circondarsi di vibrazioni cariche di fiducia sono quelli caldi: giallo, arancione e rosso. Le pietre da utilizzare indossandole o comunque tenendole a contatto con il proprio campo aurico, sono quelle di questi stessi colori: quarzo citrino, corniola, diaspro rosso.


Questi suggerimenti: nuovi pensieri, colori e pietre adatti, uniti alla volontà di vivere la vita con un atteggiamento più aperto all’Universo, possono col tempo fare la differenza. Buon lavoro!

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